Risonanza Magnetica
La risonanza magnetica è un esame avanzato di diagnostica per immagini che permette di studiare l’anatomia degli organi interni, ma anche dello scheletro e delle articolazioni.
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Che cos'è la risonanza magnetica?
La risonanza magnetica è un esame avanzato di diagnostica per immagini in grado di fornire immagini dettagliate dei tessuti e degli organi interni grazie all’utilizzo di un tomografo dotato di campi elettromagnetici prodotti da un grande magnete e onde a radiofrequenza.
Perché viene richiesta la risonanza magnetica?
La risonanza magnetica viene prescritta per diagnosticare e valutare l’evoluzione nel tempo di un’ampia gamma di patologie: permette infatti di studiare in modo approfondito l’anatomia degli organi interni, ma anche dello scheletro e delle articolazioni. Per questo motivo la procedura è utilizzata in varie specialità mediche: ad esempio neurologia e neurochirurgia, urologia, senologia, ortopedia e traumatologia, gastroenterologia, cardiologia e oncologia.
Come si svolge e quanto dura l’esame di risonanza magnetica
L’esame si svolge in diverse fasi:
- Preparazione: Il paziente rimuove eventuali oggetti metallici e indossa abiti comodi o, se necessario per l’esecuzione dell’esame, un camice e dei calzari forniti dalla struttura.
- Posizionamento: Il paziente viene aiutato a sdraiarsi su un lettino che scorre all’interno del tunnel dell’apparecchiatura, aperto da entrambe le estremità; durante l’esame, deve rimanere fermo e rilassato.
- Durata: L’esame può durare dai 25 ai 60 minuti, a seconda della tipologia di indagine e l’area da analizzare e dell’eventuale utilizzo di un mezzo di contrasto, (ad esempio il gadolinio).
Che cosa sono i mezzi di contrasto?
In alcuni casi, per migliorare l’interpretazione delle immagini, la risonanza magnetica può essere eseguita impiegando un mezzo di contrasto paramagnetico: viene, cioè, iniettata in vena una sostanza (la più comune è il gadolinio) che, distribuendosi uniformemente nel corpo, consente di migliorare la definizione delle immagini da ottenere. In questo modo è più facile per il radiologo operare una distinzione tra i tessuti sani e quelli patologici, ad esempio per valutare stati infiammatori, valutare il flusso sanguigno, o poter mettere in luce neoformazioni. I mezzi di contrasto sono generalmente sicuri per la maggior parte dei pazienti, sebbene siano necessarie precauzioni per le persone con problemi renali.
Occorre seguire una preparazione per fare la risonanza magnetica?
Risonanza magnetica con mezzo di contrasto
Il paziente deve presentarsi a digiuno da almeno 6 ore. In alcuni casi può venire richiesto il dosaggio della creatinina tramite un normale esame del sangue eseguito da non più di due mesi.
- Colangio RM: il paziente deve presentarsi a digiuno da almeno 6 ore.
- Risonanza magnetica dei flussi liquorali e Cardio RM: i pazienti maschi devono avere il petto depilato prima di eseguire l’esame
- Risonanza magnetica delle pelvi: il paziente deve bere 1 litro di acqua un’ora prima di eseguire l’esame, senza urinare.
Presenza di oggetti metallici o protesi mobili
Prima di eseguire l’esame è importante togliere tutti gli oggetti metallici, come gioielli o fermagli per capelli ma anche protesi dentarie mobili e altro: possono infatti interferire con i campi magnetici.
Chi può sottoporsi all’esame di Risonanza Magnetica?
La risonanza magnetica è sicura per la maggior parte delle persone, ma determinati gruppi di pazienti devono confrontarsi con il proprio medico di base e il radiologo prima di sottoporsi all’esame RM, così da valutare eventuali accorgimenti o alternative diagnostiche se necessario. Queste le categorie:
- Portatori di pacemaker, neurostimolatori e clip chirurgiche metalliche;
- Portatori di protesi, chiodi e viti applicati nel corso di interventi ortopedici;
- Portatori di valvole cardiache metalliche;
- Presenza di schegge o frammenti metallici;
- Donne in gravidanza.
L’esame può causare disagio?
Per una ristretta minoranza di pazienti l’esecuzione dell’esame di risonanza magnetica potrebbe essere causa di disagio legato alla claustrofobia: è quindi utile informare il personale di eventuali esperienze di ansia o condizioni emotive particolari.
Un’altra fonte di fastidio può essere il rumore prodotto durante le scansioni: per alleviare questo disagio al paziente vengono fornite cuffie, attraverso le quali è possibile ascoltare musica per un’esperienza più rilassante, oppure tappi per le orecchie che aiutino ad attenuare il rumore. Infine, nel corso dell’esame è possibile avvertire un senso di riscaldamento in alcune parti del corpo: si tratta però di una normale conseguenza, non nociva, legata all’azione dei campi magnetici.
Nel caso di un paziente pediatrico o un assistito con difficoltà motorie, è possibile che sia accompagnato da una persona di supporto, quando necessario e consentito dal personale, fino in sala esame e fino all’inizio della procedura, per offrire ulteriore conforto e assistenza.
Risonanza magnetica chiusa, aperta e settoriale
Esistono tre grandi famiglie di macchinari: la risonanza magnetica chiusa, la risonanza magnetica aperta, la risonanza magnetica settoriale. La prima è costituita da un tunnel cilindrico lungo circa un metro e mezzo e largo fino a 70 centimetri di diametro, aperto alle due estremità, all’interno del quale scorre il lettino sui cui è sdraiato il paziente. Nelle risonanze magnetiche aperte invece il paziente è sdraiato all’interno di un’apparecchiatura aperta non solamente sul lato della testa e dei piedi, ma anche a un lato. Per questa ragione la seconda è più adatta a chi soffre di claustrofobia, anche se non è indicata per i pazienti obesi, in quanto lo spazio tra il lettino e la parte superiore è minore rispetto alla risonanza magnetica chiusa. Va comunque precisato che le moderne macchine chiuse oggi in uso sono più ampie e confortevoli di quelle del passato.
Le apparecchiature RM settoriali sono ancora più piccole, costituite da una poltrona affiancata al piccolo magnete a basso campo col quale esaminare solitamente arti e articolazioni (non impiegate nei nostri poliambulatori).
La differenza tra risonanza magnetica ad alto campo e a basso campo
Un’altra classificazione riguarda la risonanza magnetica ad alto campo e la risonanza magnetica a basso campo: la differenza ha a che fare con la potenza del campo magnetico e quindi con la qualità delle immagini ottenibili, da impiegare quindi in relazione alle diverse casistiche. Per alcuni tipi di indagini, in particolare a carico degli arti e delle strutture muscoloscheletriche, possono essere impiegate macchine aperte o settoriali a basso campo, mentre per gli organi interni è quasi sempre necessaria la risonanza magnetica ad alto campo. Tipicamente le risonanze magnetiche aperte sono a basso campo, mentre quelle chiuse sono ad alto campo.
Le apparecchiature disponibili presso i poliambulatori Ergéa Group
Medica Poliambulatorio: due RM chiuse ad alto campo da 1,5 Tesla.
Ecomedica: due RM chiuse ad alto campo da 1,5 Tesla, di cui una progettata per la preparazione dei piani di radioterapia.
Poliambulatorio Etruria: RM Aperta Total Body da 0,51 Tesla.
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